Torna ‘Sound tools’, la rubrica sul blog di Soundreef dedicata agli strumenti musicali e a chi li costruisce o ci aiuta a tenerli in ottimo stato. Oggi con noi: Licari Guitars.
Ciao, quando ti sei appassionato al mondo della liuteria? Come era la tua prima chitarra?
Da piccolo lavoravo spesso il legno e intorno ai quattordici anni iniziai a suonare la chitarra. A diciotto ho unito le due passioni ed è stato inevitabile costruire la mia prima chitarra elettrica.
Non è stato facile, ho impiegato quasi un anno lavorando solo nel tempo libero, ma alla fine ce l’ho fatta. Certo, non è venuta benissimo, ma non suona affatto male. Adesso sta a Roma a casa dei miei genitori e le poche volte che ho la possibilità di andarli a trovare, la vado a cercare nell’armadio per farci qualche nota provando una strana, piacevole sensazione atemporale, quasi un ritorno al passato…
Hai una filosofia che ti accompagna nel lavoro di creazione e modifica degli strumenti?
Parto sempre da ciò che io chiamo “buon senso professionale”, quell’insieme di esperienze accumulate unite a una solida preparazione accademica che ti permettono di avere un approccio pragmatico ed efficace. Un lavoro ben fatto deve essere in primis funzionale, secondo deve durare nel tempo, terzo deve essere ben confezionato, cioè deve avere una certa dignità estetica.
Quali sono le tre caratteristiche di uno strumento a cui un musicista non dovrebbe rinunciare?
Il suono è sicuramente il protagonista indiscusso di un buon strumento: è l’elemento che attrae di più i musicisti. In secondo luogo la stabilità: uno strumento ben costruito risulta affidabile nel tempo e resiste ai cambiamenti climatici senza mutare le sue qualità sonore e strutturali. Terzo la comodità, ovvero quel senso di maneggevolezza che può facilitare l’esecuzione. È una caratteristica non sempre facile da ottenere ed è la somma di diversi elementi da prendere in considerazione in fase di costruzione.
Consigli per i musicisti. Tre cosa da fare e tre assolutamente da non fare per tenere bene la propria strumentazione.
Prima di tutto assicurarsi che lo strumento non sia esposto a temperature estreme. In generale calore e clima secco possono recare enormi danni spesso irreparabili. Comprare un igrometro è un accorgimento semplice che può aiutarci a monitorare quotidianamente il livello di umidità dell’aria che non deve assolutamente scendere sotto il 30%; in tal caso comprare anche un umidificatore… Secondo, non usare custodie economiche o di scarsa qualità; a volte una buona custodia, seppur cara, può farci risparmiare danni seri che in seguito risultano cari da riparare. Tenere lo strumento nella custodia è il primo, importante accorgimento per proteggere lo strumento non solo dagli urti, ma anche dai repentini cambi climatici e ambientali. Terzo, non trascurare la manutenzione. Almeno ua volta ogni due anni è buona abitudine sottoporre lo strumento ad un check-up completo per evitare che piccoli problemi possano ingrandirsi col tempo.
C’è uno strumento che più di un altro ti è rimasto nel cuore? Se sì, perché?
Lo strumento a cui sono più affezionato è la mia chitarra acustica, l ‘ho costruita una decina di anni fa e la suono tutti i giorni ogni mattina dopo la colazione. Difficile farne a meno…è diventata quasi un’esigenza fisiologica. È fatta a mia immagine e somiglianza, l’ho vista nascere tra le mie mani ed è stata compagna di mille avventure. E’ veramente insostituibile!
Avrai conosciuto molti musicisti. Che idea ti sei fatto delle loro esigenze? E quali sono le caratteristiche che solitamente ti colpiscono in un musicista?
E` difficile fare un discorso generale in quanto ogni persona è un mondo a sé. In linea di massima i musicisti sono una categoria di clienti con numerose esigenze, alcune legittime, altre no… Sono artisti, quindi hanno una spiccata sensibilità estetica. A volte è molto difficile assecondare tutte le loro necessità. Ho notato più di una volta che i professionisti sono molto più “smart” dei dilettanti, questo perché hanno le idee chiare e sanno cosa vogliono; riescono a percepire la minima variazione nell’assetto del proprio strumento trascurando totalmente le imperfezioni non funzionali. Spesso ascolto le loro esigenze per imparare a migliorare le mie chitarre. Altre volte invece mi capitano clienti poco preparati ma inspiegabilmente esigenti che sperano di trovare in me la soluzione a tutti i loro problemi… Io sono solo un liutaio, non un mago!
Progetti per il futuro?
Ne ho tanti, non mi basterebbe una giornata per parlarne! In sintesi voglio continuare a fare quello che faccio ora migliorando ogni giorno un po’ di più, in costante ricerca di nuove sonorità e nuovi modelli di chitarre capaci di esprimere la mia personalità e la mia creatività.
Fonte: www.soundreef.com